Casa di bambola - Henrik Ibsen
- Cecilia Costa
- 27 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Con Casa di Bambola di Henrik Ibsen esco dalla confort zone, spingendomi verso i testi teatrali.
Uscito a fine ‘800, rese celebre Ibsen come autore, creando uno scandalo enorme che accompagnò la sua pubblicazione.
Sapete il motivo di tanta indignazione?
Signore e signori, un solo personaggio, Nora Helmer che decise un bel giorno di sottrarsi alla sua vita pre impostata per cominciare a vivere se stessa. Ma a questo arriviamo tra un attimo.
Ambientato nel periodo di Natale in una casa della ricca borghesia norvegese, Casa di Bambola, incastra molto bene dramma, comicità e intrigo creando un intreccio interessante. È un manifesto di fedeltà alla vita: contro tutto pur di salvare il proprio sè.
Il botta e risposta teatrale scandisce il ritmo della lettura, e designa un lettore più autonomo che costruisce da sé la scenografia e la psicologia dei personaggi.
“Ho altri doveri che sono altrettanto sacri…I doveri verso me stessa.”
Lo afferma Nora all’inizio del suo monologo finale, ma l’epilogo della storia è preannunciato costantemente dall’interazione dei due personaggi principali che creano un rapporto quasi stridente tra volontà e imposizione.
Ibsen sceglie una donna come lei accentuando ciò che non va nella società del suo tempo dove le figure femminili non solo si curavano della casa e dei figli, ma secondo credo comune, erano personalità frivole e incapaci di affrontare situazioni pratiche senza cedere all’emotività. Questa descrizione è spesso impugnata da Torvald, il marito. Alcuni degli appellativi usati mi hanno fatto sorridere più volte, non ridereste anche voi se qualcuno vi chiamasse “mia piccola allodoletta”?.
Nora vive sotto una campana di vetro che non le appartiene e che accetta passivamente per salvaguardare il buon nome della famiglia. Tuttavia, dalle sue conversazioni, soprattutto con il dottor Rank e la signora Linde, emerge la forza di volontà che la spinge ben oltre l’idea di donna. Vuole affermarsi come persona e come essere in grado di tenere tra le mani le redini della sua stessa vita.
L’avete letto? Lo conoscete?

Comentarios