|Giovedì Ballerino| Filosofia della danza - Selena Pastorino
- Cecilia Costa
- 25 mar 2021
- Tempo di lettura: 1 min
“Non occorre dedicare la propria vita alla danza perché la danza sia significativa per la propria vita”
So che la danza non sarà la mia strada, e non lo desidero nemmeno, è una grande passione ma non il mio talento. Eppure, la sala è zona franca.
Il Giovedì Ballerino di oggi è Filosofia della danza di Selena Pastorino. Vi sono molto legata in primis perché l’autrice ha avuto un ruolo rilevante nella mia vita di studentessa.
Le sue pagine sono frutto di esperienza riportate sia in quanto allieva sia come maestra, e mostrano una corrispondenza reale tra il corpo che danza e il corpo che si rapporta al mondo. Fa affiorare passione e ricerca, dando voce alla necessità di usare la danza come strumento di mediazione del pensiero.
Nietzsche, Nureyev e molti altri partecipano al dialogo.
La comprensione non è resa difficile da un linguaggio pesante, troviamo alcuni passaggi più tecnici ma si legge piacevolmente e può diventare spunto per riflettere sulla familiarità con il proprio corpo, questo a prescindere siate danzatori o meno.
Leggendo si fa evidente quanto l’esercizio in sala non sia solo affinamento della tecnica e celebrazione della capacità fisica, bensì convivenza con altri molto diversi da noi e collaborazione. Il confronto con queste differenze, affinate per creare una dimensione di gruppo coeso, è un esperimento costante di comunità che porta a costruire unità e forza anche nelle performance.
Il ballerino affida al suo corpo la capacità di comprendere e mediare la realtà imparando a vivere il mondo di cui fa parte, nella danza, così come nella vita di tutti i giorni.

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