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|Giovedì Ballerino| Mystery of Love

  • Immagine del redattore: Cecilia Costa
    Cecilia Costa
  • 11 mar 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Oggi, con un tormentone che ha incantato centinaia di cuori, tra cui quello della mia @chiaracaporali che in queste cose è un punto di riferimento fisso, vi porto un pezzo che mi è piaciuto molto.


Il mondo della danza è uno degli ambienti più inclusivi nel panorama artistico: permette molto di giocare con se stessi, sperimentare e costruirsi un propria immagine senza tante etichette. Tuttavia, lo stigma che accompagna i ballerini uomini è ancora presente soprattutto in chi non fa parte di questo ambito.


I passi a due maschili rispetto a quelli femminili, in particolare in ambito classico/contemporaneo, sono merce rara. Un vero peccato perché dal punto di vista tecnico e visivo sono spettacolari, e permettono di costruire una scena molto diversa da quella di un canonico passo a due uomo/donna o donna/donna.

Come si vede nella coreografia di Giordano Orchi, l’alto numero di prese e il puntare sulla forza della performance fisica per esprimere le emozioni sono un punto importante dell’esibizione, che non rinuncia a una componente intima. I corpi dei due si toccano, ed è la forza del tocco a condurre la narrazione.


I passi guidano la canzone creando una storia sottile ma esplicita. I ballerini mantengono il loro stile personale, si scoprono un po’ alla volta, raccontandosi, sostenendosi, e cercandosi, come Elio e Oliver in “Chiamami col tuo nome”.


Sfruttando altezze diverse e cambi di intensità, usano il palco come oggetto scenico vivo a tutti gli effetti, da percorrere, tastare e dal quale farsi cullare.


Quanti cuori ha conquistato Sufjan Stevens con questa romantica ballata?




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