|Giovedì Ballerino| Torneremo ancora
- Cecilia Costa
- 20 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min
C’è qualcosa di onirico nel cortometraggio ideato da Giordano Orchi. Sarà l’effetto quasi nebuloso della ripresa, o forse “Torneremo ancora” di Battiato a fare da sottofondo, ma questo pezzo merita la vostra attenzione.
L’ho scritto tanto tempo fa questo #giovedìballerino, eppure solo oggi mi sembra il momento giusto per pubblicarlo.
“Sai qual è la mia ultima paura? È quella di chiudere gli occhi e dimenticare. Perché non so dove mi troverò, e se sarò io di nuovo”
Comincia con parole che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo è probabile siano sulla bocca di molti. C’è una luce in fondo al tunnel, e la speranza, anche se è l’ultima a morire, può essere pesante.
Penso ci siano più significati trasmessi, in primis l’idea del viaggio e del partire. A me ha suggerito una prospettiva legata a questi mesi strani che hanno fermato tanti luoghi ed eventi che in un certo modo ci facevano “viaggiare”.
La scena comincia con un’aula vuota: un parquet che chi ha ballato almeno una volta conosce molto bene.
La danza oltrepassa i limiti del corpo, ognuno si presenta e si vive nella propria interezza, vedrete infatti dei piccoli assoli. Si esce dai muri, aprendosi in un altro mondo dove i ballerini vestono cappelli che stanno cominciando ad abbassarsi.
Catapultano la scena in una dimensione teatrale: sembrano protagonisti di uno spettacolo costretto a fermarsi, a salutare in un gran finale il pubblico. In contemporanea a questa sequenza, infatti, la coreografia si ferma in una posa che scema pian piano verso il basso. E proprio prima del buio finale compare un bambino, la rinascita.
Il mondo dell’arte e dello spettacolo tenta di risalire a galla, ma è difficile aggrapparsi a un fuscello quando la corrente spinge forte.

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