|Giovedì Ballerino| Your Power
- Cecilia Costa
- 3 giu 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Kyle Hanaghami per me è ormai una certezza, riesce a creare pezzi che esplorano l’essere umano e lo mettono a nudo nel giro di una manciata di minuti. E ogni volta continuo a ragionare e a riguardare più e più volte per carpire il dettaglio che posso cucirmi addosso.
Vulnerabilità e percezione del sé è il tema di questa coreografia.
Per anni, come penso sia successo a tanti, ho costruito la mia immagine su qualcosa che veniva dall’esterno, non avevo ancora nessuna spinta a cercarmi dentro. Ero al primo step della conoscenza con me stessa: diciamo l’inizio della danza.
Via via, con il passare del tempo, conoscendo persone che mi hanno saputa tirare fuori da me stessa, e ovviamente avendo voglia di scoprirmi, ho cominciato a dare libero sfogo alla parte più fragile di me. Come i due ballerini, mi sono spogliata di certe cose e ho ricominciato la coreografia da capo, con una spinta in più.
In una scenografia spoglia e fin troppo “costruita”, Hanaghami gioca a scardinare la perfezione a partire dai costumi che suggeriscono una progressiva messa a fuoco sul lato più emotivo-intimo dei personaggi
Terzo step: lasciarsi andare completamente. Una meta che penso durerà tutta la vita perché è un continuo mettersi in gioco. Ci si ferma, e si ricomincia da zero, lasciando che vengano a galla tutte le emozioni, tutte le cose belle o brutte che servono per dare un senso al vivere.
Può una stessa coreografia trovare 3 dimensioni diverse per esistere? Arrivate alla fine di questo pezzo e ne avrete la conferma.
Charlize Glass e Josh Beauchamp arricchiscono la performance di una espressività naturale che rende molto facile allo spettatore creare un rapporto di empatia.

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