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Malgré-nous contro la nostra volontà | Caroline Fabre-Rousseau

  • Immagine del redattore: Cecilia Costa
    Cecilia Costa
  • 1 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min
“La vita ci sfugge, non si piega alle leggi dell’armonia, come in musica”

Se dovessi raggruppare tre macro temi per descrivere Malgré-nous contro la nostra volontà di Caroline Fabre-Rousseau, sceglierei sicuramente musica, viaggio, vita, proprio in quest’ordine.


Non devo dare retta ai sensi che si fanno accalappiare dalle copertine accattivanti, lo so, eppure se non lo avessi fatto non avrei mai conosciuto e letto questo libro e mi sarebbe mancato. A questo serve il Book Pride.


Vivere contro la nostra volontà. Amare contro la nostra volontà. Essere umani contro la nostra volontà.


Paul vive a Montpellier con la moglie e i figli, ma qualcosa gli sta stretto. Un improvviso incontro in un negozio di spartiti musicali, un pianoforte e il jazz lo portano a decidere che sia giunto il momento di prendere e andarsene, lasciando sconvolta soprattutto la madre, Therese, personaggio austero e intransigente che vorrebbe sostituirsi al vivere degli altri. Il suo più grande punto debole è la mania di controllo che la porta a soffocare chi le sta vicino.

Date tempo al tempo, Therese saprà stupirvi così come gli altri personaggi che cresceranno.


L’allontanamento di Paul è la miccia che innesca la sottotrama che accompagna e segue tutta la narrazione: la sua famiglia ha un “segreto segretissimo” che la macchia di vergogna e che non sarebbe mai uscito se Paul non fosse andato contro la volontà di sua madre.


Entrano in scena i Malgré-nous, soldati francesi della regione dell’Alsazia-Mosella che vennero arruolati nell’esercito tedesco dopo l’invasione. Un disonore troppo grande che a sua volta però diventa motore per compiere lo step successivo.

L’intero romanzo infatti gioca sul tema della ricerca declinata in due direzioni: da un lato quella verso se stessi che vede protagonista Paul e il suo bisogno di far quadrare la sua vita, la seconda, più ampia, è quella delle proprie radici che coinvolge un po’ tutta la famiglia.


Il passato si infiltra nel presente andando a produrre quasi un effetto di collante che salda i rapporti sdruciti. La ricerca è la chiamata all’avventura che, proprio come nel Viaggio dell’eroe di Vogler, attira il nostro Paul e lo spinge a trovare le risposte alle sue domande.


Infine il tema portante è la musica che permette di uscire dagli schemi e respirare. È attraverso la musica che si riesce a trovare una strada anche quando non la si vede. Nelle ultime pagine troverete proprio una lista di ascolto consigliata dall’autrice con le canzoni citate.


Io vi consiglio Experience di Ludovico Einaudi che descrive molto bene il ritmo di questo romanzo: lento e delicato a volte, precipitoso e veloce altre, come se fossimo con gli occhi chiusi nel bel mezzo di un concerto.




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